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Barzellette 2


Difetto 1.
Dialogo fra due signore. «Sai, mia figlia si sposa tra due mesi». «E me lo dici con quel tono? C’è forse qualcosa che non va?» «Sai, lui è un bravissimo ragazzo, di ottima famiglia. È molto bello e ha raggiunto un posto importante in diplomazia». «E cosa c’è che non va?» «Ha un difetto: non sa giocare a poker». «Io non trovo che sia un difetto!» «Sì, lui continua a giocare lo stesso!»

Difetto 2.
 «Hai notato che tua moglie ha un difetto quando parla?» «Quale difetto?» «Che ogni tanto si ferma per respirare!»

Differenze.
 Sapete qual è la differenza tra il latte del seno materno e quello artificiale? Il primo è più fresco e igienico, è impossibile che il gatto se lo freghi, è ideale per il trasporto in occasione di pic-nic e inoltre ha un imballo infinitamente più carino.

Digiuno.
 In un baraccone alla periferia di Glasgow una donna digiuna da un mese. Si presenta un medico e dice: «Sul serio sta digiunando da un mese?». «Veramente!» «E non le è capitato niente?» «Oh, sì: più di trenta scozzesi mi hanno chiesta in moglie».

Dilemma.
 Il parroco ha parlato delle missioni. I ragazzini sono incantati: che coraggio andare in Africa, in India, in mezzo ai pericoli più impensati! Pierino, come scuotendosi da un pensiero, si avvicina a don Claudio, gli tira la tonaca e gli chiede piano, sussurrando: «Quando muoiono, i missionari vanno in paradiso, vero?» «Penso di sì» risponde il parroco. «E le bestie feroci vanno anch’esse in paradiso?» «Certo che no» risponde il parroco.
 «Ma allora dove vanno i missionari che sono stati mangiati dalle bestie?»

Dimenticanza.
 «Oggi è andata male, malissimo! Non sono riuscito a prendere nulla!» esclama un cacciatore mostrando alla moglie il carniere vuoto.
 «Lo credo bene», ribatte tranquillamente questa «hai dimenticato il portafogli a casa…»

Discrezione 1.
 Giudice: «Lei è stato sposato per dieci anni con questa donna e l’ha abbandonata senza una parola. Per quale motivo?». Imputato: «Non volevo interromperla».

Discrezione 2.
 «Imputato, perché avete usato l’arco e la freccia per uccidere vostra moglie?» «Non volevo svegliare i bambini».

Disintossicazione.
Un alcolizzato cronico ha subìto un’energica cura disintossicante.
 Viene dimesso e il primario, prima di salutarlo, gli chiede: «È contento? Come si sente ora?» «Bene, professore, grazie. E le dirò che ho capito tante cose». «Mi fa piacere».
 «E fra le tante ho capito finalmente perché i lattanti piangono, poverini…»

Disperazione.
 Un omino, dall’aspetto triste, fu introdotto dal celebre psichiatra. «Dunque?» chiese il dottore.
 «Professore, sono disperato. Ho perso ogni volontà di vivere. La vita mi sembra inutile. Non mi interessano più né famiglia né lavoro».
 «Capisco» disse il dottore con simpatia, «tutti abbiamo i nostri problemi. In due, però, è più facile trovare la soluzione. Bisogna solo aver pazienza. Io penso che con un paio di sedute alla settimana, per due anni, lei ritroverà la serenità. A proposito: 100000 lire per seduta». Momento di pausa. «Questo, professore, risolve i suoi problemi. Ma i miei?»

Distorsioni.
 Uno psichiatra è in seduta con un paziente che ritiene malato di una malattia della sfera sessuale.
 «Guardi» dice il dottore «su questo foglio c’è disegnato un quadrato. Cosa le viene in mente guardando questo disegno?» «Un letto con una bella donna distesa».
 «E questo?» chiede il dottore mostrandogli un disegno raffigurante un quadrato più grande.
 «Una camera piena di giovani e belle ragazze».
 «E quest’altro?» e così dicendo lo psichiatra gli fa vedere un grandissimo quadrato. «La stazione con tante donne che partono».
 «Bene, bene» conclude il medico «il suo caso è chiaro, lei è ammalato di sesso».
 «Ma mi faccia il piacere, dottore! Lei è malato di sesso. È da più di un quarto d’ora che mi fa interpretare dei disegni pornografici!»

Distrazione.
 La segretaria torna alla scrivania dopo essere stata alla toilette e la sua collega le chiede: «Ma cosa fai con un tampax dietro l’orecchio?» «Mio Dio!» grida la segretaria. «Cosa ne ho fatto della matita?»

Disturbo.
 A teatro, durante lo spettacolo, due signore chiacchierano continuamente. Un uomo che è seduto davanti a loro, gira la testa e: «Scusatemi, ma non riesco a capire niente!» «Ma lo sa che lei è un bel tipo!» replica una delle due. «Forse le interessa quello che sto dicendo alla mia amica?…»

Dittatore.
 Il dittatore di una repubblica sudamericana va un giorno al cinema in incognito.
 A un tratto si riconosce nel cinegiornale e, mentre il pubblico in sala applaude, pur rallegrandosi molto, si rannicchia nella poltrona.
 Una mano gli batte amichevolmente sulla spalla e: «Mi scusi» gli sussurra una voce da dietro, «anch’io sono contrario al regime, ma credo sia meglio per lei applaudire ugualmente…».

Dive.
 Il regista sta leggendo la trama di un film a una celeberrima attrice che ha già passato da un pezzo la mezza età ma si ostina a fare la ragazzina. Egli la vorrebbe per interprete, ma teme di urtarne la suscettibilità e allora cerca di addolcire la pillola, così: «Mia cara, si tratta di una parte meravigliosa, di grande umanità, forte, suggestiva. Ecco, è una donna che ha passato la quarantina, una donna bellissima che ha sempre avuto enormi successi, ma un giorno si accorge che l’uomo che ama le preferisce la figliola diciottenne. E allora…». La diva lo interrompe: «La storia mi piace; è, come dice lei, forte, umana… Una sola cosa da chiarire: voglio sapere prima chi farà la parte della madre».

Divertimenti.
 Due fachiri indiani chiacchierano, sdraiati su due letti di chiodi. «Nel pomeriggio andrò dal dentista». «Vedi di non esagerare col divertimento!»

Divorzio.
Una giovane e graziosa signora va dall’avvocato divorzista. Dopo un po’, l’avvocato: «Mia cara signora, non può chiedere il divorzio solo perché suo marito fuma a letto!».
 «Non si può? Ma lei ha voglia di scherzare! Allora, secondo lei dovrei passare tutta la vita permettendo a mio marito di accendere i fiammiferi sulla mia schiena?»

Dizione.
Un balbuziente decide di andare a scuola di dizione.
 Dopo un po’ di tempo incontra un suo vecchio amico, che era a conoscenza del suo progetto: «Allora, come stai? È tanto tempo che non ci vediamo… e come procedono le tue lezioni a scuola?».
 «Senti: “Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa”».
 «Ma è incredibile, hai fatto dei progressi stupefacenti! Chissà come sarai contento…» «S… S… Sì, m… ma n… non è f… fa… faci… facile i… ins… inseri… ins… inserire qu… ques… questa fr… fr… fr… frase i… in u… u… una co… co… conve… conve… convers… s… sazione!»

Doganiere.
 Un doganiere ferma, sul treno, un tale che tiene stretta una valigia. «Cos’ha in quella valigia?» «Acqua benedetta. Vengo da Lourdes». Il doganiere non è persuaso e apre la valigia per controllo. «Che acqua santa, questo è whisky!» «Miracolo! Miracolo!» grida il pellegrino.
 «Lourdes è proprio la città dei miracoli!»

Dolcini.
 La signora Carletti è in visita dalla signora Franchi. Le due donne parlano davanti a un buon tè.
 «Signora Franchi, si sta così bene da lei! E questi dolcini sono veramente squisiti. Pensi che devo averne mangiati una decina…» «Dodici, per la precisione, signora Carletti, ma chi li conta?»

Dolore.
 A Roma su un autobus a una brusca svolta un passeggero schiaccia inavvertitamente un piede a una signora. Subito le dice: «Mi duole tanto, signora».
 «Non dica sciocchezze», risponde questa «e meno ancora bugie. È a me che duole, e non a lei!»

Domanda.
 Il maestro domanda a Carletto: «Sai cos’è un cannibale?». «No, signor maestro».
 «Se tu, per esempio, mangiassi tuo padre e tua madre, cosa saresti?» «Orfano, signor maestro».

Domanda rivelatrice.
 «Lo sai che domani parto per la villeggiatura?» «Sì». «E chi te l’ha detto?» «Tu, adesso».

Domani.
 Pierino sale per la prima volta in treno. Ad un tratto il convoglio passa sotto una lunghissima galleria. Tornata la luce, il bimbo esclama: «Mammina, guarda: è già domani!».

Domatore.
 Il domatore era stato selvaggiamente dilaniato durante il suo numero con i leoni, e il direttore del circo mise un avviso sul giornale per cercare un sostituto. Si presentarono due aspiranti: un giovanotto e una splendida ragazza dai capelli rossi. Li condusse entrambi davanti alla gabbia nella quale un superbo leone camminava avanti e in dietro.
 «Vi metterò entrambi alla prova» disse il direttore. «Chi vuole entrare per primo?» «Io» disse la rossa. Ed entrò nella gabbia.
 Il leone ruggì e fece per avventarsi sulla ragazza quando questa, calmissima, incominciò a sbottonarsi la camicetta. Il leone si fermò e continuò a fissarla come soggiogato. La ragazza, imperterrita, si tolse il reggiseno. Il leone rotolò su se stesso e, dopo un po’, si sdraiò per terra.
 «Beh» disse il proprietario del circo, rivolgendosi al giovanotto «crede di poter fare meglio?» «Sì!» gridò il giovanotto «Faccia uscire di lì quel maledetto leone e glielo dimostrerò!»

Domestica 1.
 «Ha referenze?» chiede la signora alla cameriera che è venuta ad offrire i suoi servizi.
 «Veramente, no» ammette la donna. Poi, dopo aver estratto da una valigia numerose posate con sopra incisi prestigiosi stemmi, aggiunge: «Però posso dimostrarle che ho sempre servito in case di primissimo ordine!».

Domestica 2.
 La signora Concetta non è molto soddisfatta della domestica: «Come si spiega, Palmira, che ci sia tanta polvere su questa sedia?» le chiede severamente.
 «Eh, si capisce, signora» risponde Palmira.
 «Sono dieci giorni che qui sopra non si siede nessuno!»

Donne… e motori.
 Il medico alla moglie appassionata di automobilismo: «Ah, se fossi al governo proibirei subito alle donne di guidare le auto!».
 «Bravo! Dopo, i clienti da curare chissà chi te li procurerebbe!»

Dote.
 Una giovane scozzese si avvicina al padre e gli chiede: «Che cosa mi darai, papà, quando mi sposerò?». «Il mio consenso, cara».

Dovere.
Pierina cammina con una mucca al fianco. «Dove porti la mucca, Pierina?» le chiede il parroco. «La porto nel paese vicino, perché il toro la monti». «Ma non poteva farlo tuo padre?» «No, padre, lo deve fare proprio il toro!»

Dramma.
Un operaio è caduto in una cisterna di vino bianco frizzante. Il suo capo si precipita nell’ufficio del proprietario dell’azienda per comunicargli la terribile notizia. «È morto?» chiede il proprietario.
 «No, non ancora, torna ogni tanto a galla per prendere un salatino».

Dubbio 1.
 Una giovane fanciulla ad un’amica: «Sai cosa ti dico: io non sono curiosa, però vorrei tanto sapere con chi sono andata a letto questa notte».

Dubbio 2.
 Un giudice si rivolge all’imputato: «La giuria vi ha riconosciuto innocente». «Che cosa significa esattamente?». «Che siete libero». «E di tutti quei gioielli, che ne faccio ora?»

Duello.
 «Egregio conte, pagherete caro il vostro insulto! Domani all’alba ci scambieremo due proiettili!» «Dello stesso calibro, esimio barone?» «Sì, conte». «Dello stesso metallo?» «Sicuro!» «Dello stesso peso?» «Diamine!» «Scusate, ma se questi proiettili sono uguali, perché dobbiamo scambiarli? Ognuno si tenga il suo, no?»

Duemila.
Siamo nel 2000, in un ultramodernissimo aeroporto.
 I viaggiatori prendono posto su un nuovo tipo di aereo completamente automatico.
 All’ora stabilita, l’apparecchio decolla e una voce porge il benvenuto a bordo ai passeggeri attraverso un altoparlante: «Signori e signore, come sapete, questo aereo supersonico vi porterà a destinazione in meno di quindici minuti, senza l’aiuto di alcun pilota o di alcuna hostess. Non abbiate nessun timore, perché nulla si può guastare… si può guastare… si può guastare…».

Ecchimosi.
Il dottore di casa visita le ecchimosi della sua cliente. «Ma chi è stato?» «Mio marito». «Suo marito? Credevo che fosse partito». «Purtroppo lo credevo anch’io!»

Ecologia.
Una bruttissima signora, rivolgendosi all’amica: «… È inutile! Io soprattutto amo la natura!» «Nonostante tutto quello che ti ha fatto?»

Economia.
«Quanto prendete per stirare un paio di pantaloni?» «Seimila lire».
 «Eccovene tremila, e stiratemi subito soltanto una gamba: tanto debbo farmi fotografare di profilo».

Economia domestica.
Pierino chiede a un amico: «Citami un esempio di inutile spreco».
 «Raccontare ad un calvo una storia che faccia rizzare i capelli!»

Educazione 1.
 «Sei stato bravo in chiesa, Marco? Ti sei comportato bene?» «Oh, sì, mammina. Anzi, quando un vecchietto mi ha offerto un cestino colmo di monete, io gli ho detto: “No, grazie, signore”».

Educazione 2.
 Nel club frequentato prevalentemente da anziani scoppia un litigio: «… Nessuno si è mai permesso di insegnarmi il galateo!». «E si vede !»

Educazione 3.
 «Certo che devi imparare l’educazione!» dice la mamma rivolta alla sua piccina. «Un giorno o l’altro tornerà di moda!»

Eleganza.
 Un turista, che si è perso nel deserto, scorge un beduino e lo supplica di vendergli un po’ d’acqua.
 «Spiacente» risponde questi «ma io vendo solo cravatte…» Molti chilometri dopo, lo sfortunato viaggiatore incontra un altro beduino al quale rivolge la stessa domanda ricevendo l’identica risposta: «Spiacente, ma io vendo solo cravatte…» Finalmente, dopo un altro bel po’ di chilometri, l’uomo scorge un bar di lusso. Si precipita verso l’entrata, ma viene subito bloccato dal portiere che gli dice in modo burbero: «Niente da fare, signore, non può entrare qui senza cravatta…»

Elemosina.
 Un mendicante ferma per strada un signore e lo supplica: «Faccia la carità, ho moglie e sei figli!» Il signore gli porge cento lire.
 «Cento lire?» esclama il poveraccio. «Ma, scusi, ai mendicanti scapoli quanto dà?»

Elevazione.
 Per la prima volta Sandro è andato in chiesa con la mamma ad assistere alla messa. Il piccino, di quattro anni, è molto attento. Ha guardato tutt’intorno per un bel po’, poi: «Mamma, dov’è Dio?». La mamma, chinandosi verso di lui, gli sussurra: «Dappertutto».
 Poco dopo suona il campanello per l’elevazione. Nel riverente silenzio si ode la vocina chiedere: «Mammina, adesso verrà al telefono?».

Energumeno.
 Un uomo molto robusto sale su un autobus e, invece di obliterare il biglietto, si avvicina minaccioso all’autista gridando: «Giuseppe il duro non paga, ci siamo capiti?».
 L’autista è un ometto mingherlino e non reagisce, sopportando la prepotenza dell’energumeno. Ma la storia si ripete per altri tre giorni. Ogni volta l’uomo sale sull’autobus e grida all’autista: «Giuseppe il duro non paga, qualcosa in contrario?».
 Stanco della situazione, l’autista si fa accompagnare da un collega controllore, un gigante alto due metri.
 Puntuale come sempre, alla stessa ora, ecco di nuovo Giuseppe che sale sull’autobus e, invece di obliterare il biglietto, grida: «Giuseppe il duro non paga, va bene?».
 A quel punto il gigantesco controllore lo prende per il bavero, lo solleva di peso e gli chiede con tono minaccioso: «E perché Giuseppe il duro non paga?». «Perché Giuseppe il duro ha l’abbonamento mensile…»

Epigrafe.
 Un irlandese sta visitando un cimitero e si ferma di tanto in tanto a leggere le epigrafi. Una attrae particolarmente la sua attenzione. C’è scritto: Qui giace Robert McMiIland, un padre meraviglioso e un pio cittadino. «Questi scozzesi!» mormora tra sé l’irlandese. «tre uomini in una tomba sola!»

Equivoco 1.
 «Mi perdoni, signore, sbaglio o mi sembra di aver visto la sua faccia in qualche altro posto?» «Non credo, giovanotto!» «È certo?» «Certissimo, io la mia faccia la porto sempre allo stesso posto!»

Equivoco 2.
 Due giovani vanno in parrocchia per le pubblicazioni di matrimonio. Sono in piedi, mano nella mano. Il prete è seduto dietro la scrivania con davanti il registro parrocchiale aperto. «Tu come ti chiami?» «Mario Rossi, anni 25, impiegato». «Bene, e tu, figliola?» «Maria Rossi, anni 20, impiegata». «Qualche rapporto…?» La ragazza, abbassando gli occhi: «Beh, reverendo, la prima volta è stata martedì… È stato bellissimo… !».

Equivoco 3.
Un tizio entra in un bar con un uovo di Pasqua. «Un Marsala». «All’uovo?» «No, a me!»

Eredità.
 «Mi dispiace. Suo nonno è molto malato, deve aspettarsi il peggio».
 «Eh, lo so, dottore, che il peggio deve venire. Mi tocca dividere con i miei cugini!»

Eremita.
 Un eremita si trova faccia a faccia con un leone.
 Non sapendo cosa fare, si inginocchia e prega: «Mio Dio, ispira a questo leone dei sentimenti cristiani».
 Allora il sant’uomo vede il leone piegare la testa, incrociare le zampe, e mormorare: «Mio Dio, benedici il cibo che sto per prendere».

Eroe.
 «Non è bello far vedere a tutti con vanto le medaglie che hai ricevuto» dice una signora al marito. «Non bisogna fare troppo sfoggio del proprio coraggio!» «Se è così» risponde il marito, «allora da oggi mi toglierò anche l’anello matrimoniale».

Errore 1.
 Due boscaioli del Missouri bussano alla porta di un loro amico e gli dicono: «Ehi, Tom, c’è un tale stecchito lungo il torrente.
 Se sei stato tu a farlo fuori potresti almeno andare a seppellirlo!» Tom si informa: «Com’è quel tale, ha la barba?» «Sì, ce l’ha». «Indossa una camicia a scacchi?» «Sì, proprio così». «E di che colore, giallo e rosso?» «No, né giallo né rosso, ma verde e blu». «Allora non sono stato io».

Errore 2.
 Compito in classe. Francesco chiede al compagno di banco: «Ehi, Simone, “abbiamo” si scrive con l’h?» E Simone: «Dimmi tutta la frase!»

Errore 3.
 Stanislao infuriato: «Al diavolo, Isidoro! Mi hai portato qui a scassinare casseforti vuote. E adesso, che abbiamo lavorato tutta la notte, scopri che questo è il magazzino di una fabbrica di casseforti!».

Esagerazione.
 Il maestro: «Perché hai scritto “educazione” con due zeta?». Pierino: «Perché la mamma dice sempre che nell’educazione è sempre meglio abbondare!»

Esame.
 Per conseguire il diploma d’infermiera, una giovane candidata deve rispondere a questa domanda: «Qual è la parte del corpo che può dilatarsi e restringersi venti volte di séguito senza affaticarsi?» «Mi dispiace, professore, ma io rinuncio all’esame se devo rispondere a domande così sconvenienti». «Faccia come vuole, signorina. Si ritiri pure». A un’altra candidata viene posta la stessa domanda. «Si tratta dell’occhio, professore».
 «Perfetto, signorina. Lei è accettata. E, senta, se incontra la candidata di prima le dica, da parte mia, che un giorno avrà una grossa delusione!»

Esame di guida 1.
 La signora rincasa dopo aver sostenuto l’esame di guida. Il marito le domanda: «E allora, com’è andata?». «Non lo so». «Come, non lo sai? L’esaminatore non ti ha detto nulla?» «Nulla. È ancora svenuto…»

Esame di guida 2.
 «Che cosa significa il segnale con la figura di un bambino che corre con una cartella sotto il braccio?» «Un bambino che esce da scuola».
 «Potrebbe anche trattarsi di un bambino che va a scuola». «Nossignore, perché il bambino corre!»

Esami 1. «Come sono andati gli esami?» «Bene, papà: ho avuto per esaminatore un vecchio prete». «Ebbene, che ti ha detto?» «A me nulla; ma deve essere un santo, perché ogni momento esclamava: “Oh, buon Dio!…»

Esami 2.
 «Toh, chi si vede: Pierino. E gli esami come sono andati?» «Benissimo…» «Mi fa piacere. Che media hai raggiunto?» «Sessanta all’ora…» «Come? Come?» «Sì: sessanta all’ora quando mio padre mi è corso dietro con in mano la cinghia dei pantaloni!»

Esecuzione 1.
 «Ti aspetta il plotone d’esecuzione. Esprimi il tuo ultimo desiderio!» «Una tazza di caffè bollente».
 «Sergente: provveda. Una tazza di caffè bollente, latte e zucchero per il condannato».
 «Zucchero? No, per l’amor di Dio. Ho il diabete!»

Esecuzione 2.
 Due carabinieri sono condannati a morte. Al momento dell’esecuzione il boia chiede al primo carabiniere: «Vuoi essere impiccato, fucilato o bruciato sulla sedia elettrica?» «Non saprei» fa il carabiniere «impiccato no, perché già mi danno fastidio le cravatte; fucilato no, perché non voglio rovinarmi la divisa… be’, forse è meglio la sedia elettrica».
 Lo legano sulla sedia elettrica, il boia schiaccia l’interruttore ma non succede nulla. Lo schiaccia un’altra volta: nulla. Prova una terza volta e ancora niente.
 «Sei fortunato» dice il boia «secondo la legge, dopo tre tentativi falliti sei libero».
 Mentre lo portano via dal braccio della morte, il carabiniere graziato incrocia il suo amico che sta entrando e gli dice sottovoce: «La sedia elettrica è guasta!» Anche al secondo condannato il boia chiede in che modo preferisce essere giustiziato. Il carabiniere risponde: «Dunque, la corda soffoca, la sedia elettrica è rotta…»

Esempio.
 Un contadino scorge un ragazzetto sopra un ciliegio del suo campo. Minaccioso gli urla: «Scendi giù e dimmi subito il tuo nome!».
 «Perché vuol sapere il mio nome?» «Per correre subito a casa tua a riferire a tuo padre dell’accaduto!» «Be’, non c’è bisogno che si precipiti a casa mia: mio padre lo può trovare in cima a quell’altro ciliegio lassù…»

Esportazione.
 Un industriale di scarpe decide di allargare la sua esportazione e manda perciò in una regione dell’Africa ancora abbastanza vergine, due venditori. Dopo due mesi gli arriva un telegramma da uno dei due: «Qui mercato impossibile. Vanno tutti a piedi nudi».
 Quasi contemporaneamente riceve il telegramma dall’altro, così redatto: «Incominciate a spedirmi un carico di merce. Mercato meraviglioso. Qui tutti vanno a piedi nudi».

Estrazione.
 Un tale va per la prima volta da un dentista accompagnato dalla moglie. «Quanto vuole, dottore, per un’estrazione?» «200000 lire con l’anestesia, 100000 senza anestesia». «Allora, senza anestesia». Il medico lo guarda ammirato: «Che coraggioso!» «Ma cosa c’entro io?» E, rivolto alla moglie: «Adesso cara, siedi, stai ferma e tranquilla e apri bene la bocca».

Età 1. Un uomo sta facendo dei documenti all’ufficio anagrafe. L’impiegato gli chiede: «Vostra moglie quanti anni ha?».
 «Non saprei dirglielo. Ho faticato tanto a farla entrare nella trentina e, adesso che c’è, non mi riesce di farla uscire».

Età 2. Lui: «Quanti anni hai?». Lei: «Ventidue».
 Lui: «Come? Ma anche l’anno scorso al mare mi dicesti che ne avevi ventidue!».
 Lei: «Sicuro: io non sono una di quelle che oggi dicono una cosa e domani un’altra».

Eva.
 Un tale chiese a Edison: «È ben sicuro d’essere stato lei a inventare la prima macchina parlante?» «La prima? No certamente. È stata costruita molti e molti secoli fa con una costola d’Adamo».

Extraterrestri.
 Due marziani si fermano sul marciapiede, guardando fissamente il semaforo di fronte.
 «L’ho vista prima io!» «E con questo? L’occhiolino l’ha fatto a me!»


Fagiano.
 «Cameriere! Guardi questo fagiano! Ha una zampa più corta dell’altra!» «Mi scusi, signore.
 deve mangiarlo o ballarci insieme?»

Falso.
Un celebre scrittore si lamenta del figlio con la moglie: «Che disastro quel ragazzo! Fra tutte le mie opere, lui è la peggiore!».
 «Non rattristarti, tesoro» lo consola la moglie, «non è opera tua!»

Fama.
Un tale, a uno che si presenta: «Giovanni Pascoli». «Ma lei ha un nome famoso!» «Che scoperta! Sono vent’anni che lavoro nel rione come calzolaio!»

Famiglia.
 Il marito alla moglie: «Belle abitudini ha preso nostro figlio!». «Che è successo?» «È un ladro!» «Ma va».
 «Ascolta: avevo nel portafoglio quattro biglietti da dieci mila, ora ce ne sono soltanto due». «E chi ti dice che non sia stata io?» «Impossibile!» «E perché?» «Perché quando arrivi tu alle mie tasche fai sempre piazza pulita!»

Fantasmi.
In una notte d’inverno, due fantasmi si apprestano a uscire.
 Fuori nevica da ore. Il primo, dopo aver osservato il manto nevoso, esclama: «Adalberto, questa sera dobbiamo proprio uscire con le catene?».

Farfalla.
 Una mattina Giulio si risveglia all’ospedale. Si guarda intorno, ma non si raccapezza. È tutto fasciato e dolorante. Dopo un po’ entra, con un’infermiera, un suo amico.
 «Paolo» esclama Giulio «sai dirmi cosa mi è successo? Sono tutto rotto! E l’unica cosa che mi ricordo è che eravamo insieme io, tu e Marco e che bevevamo un aperitiVO…» «Sì. Giusto. Ma poi siamo andati da Cesare.
 Lui ci ha offerto un whisky». «Capirai, un whisky…» ribatte Giulio.
 «In principio. Poi abbiamo bevuto, chiacchierando, due bottiglie e…» «E cosa?» «Tu hai detto che eri una farfalla. Noi abbiamo scommesso che non era vero. Tu hai insistito.
 Hai aperto la finestra e ti sei buttato». «E voi, disgraziati, non potevate impedirmelo?» «Ecco, vedi… noi ci abbiamo creduto».

Farmacia.
 Un tale entra in una farmacia con aria assorta: «Avete una confezione di acido acetilsalicilico?» «Ecco una scatola di aspirina…» «Ah, ecco… mi scordo sempre il nome».

Fata.
 A Disneyland, un turista getta una moneta nel pozzo dei desideri. Ha appena espresso un desiderio peccaminoso, che si sente battere sulla spalla. Si volta e vede una favolosa fanciulla che gli fa cenno di seguirla.
 Senza dire una parola, lo porta in un appartamento lussuoso, apre un armadio, gli consegna un pigiama di seta e gli indica il bagno.
 L’uomo è sconvolto. La favola è diventata realtà! Quando ritorna, la fata ha messo una musica erotica, acceso dei candelabri d’argento e sta preparando due Martini in bicchieri di cristallo.
 Poi lei comincia a svestirsi.
 Si toglie gli splendidi capelli biondi (una parrucca), si stacca le lunghe ciglia (finte), si libera dei favolosi seni (di gomma).
 A questo punto l’uomo con voce disperata grida: «Che vuol dire tutto questo?».
 Il compagno gli risponde: «Così impari a gettare monetine false nel pozzo dei desideri!».

Fedeltà.
Un uomo torna a casa sconvolto. Si precipita dalla moglie: «Caterina, oggi mi è accaduta una cosa terribile! Stavo andando in ufficio, quando mi si è avvicinato un giovanotto e mi ha detto: “Cornuto!”.
 E me lo ha detto guardandomi in faccia!».
 «Ma di cosa ti preoccupi! Sai che il mondo è pieno di pazzi e poi, soprattutto, sai che io ti amo e ti sono fedele! Basta, no?» Il brav’uomo si calma e si rassicura.
 All’indomani mattina, mentre è in strada per andare in ufficio, viene fermato dal solito giovane che lo affronta dicendogli: «Cornuto! Cornuto e spia!».

Ferie.
 Un uomo parla con un suo amico, appena tornato dalle ferie estive. «Ti sei divertito?» «Uhm! Mica tanto». «Come mai?» «Facevo sempre il bagno giorno e notte…» «Ma che dici: anche di notte?» «Sicuro: di giorno facevo il bagno nel mare; di notte invece lo facevo nel… sudore!»

Fermata.
In un treno affollatissimo. «Scusi, signore, lei va molto lontano?» «No». «Mi scusi ancora, scende alla prossima fermata?» «No».
 «Nemmeno dai miei piedi?»

Fidanzata.
«Giorgio, sai che sto per fidanzarmi?» «Bravo, la ragazza è seria?» «Proprio seria. Ed è gemella». «Ma non ti confonderai?» «Sì, qualche volta, ma a me non importa!»

Fidanzati.
 «Cara» disse lui alla fidanzata mentre il treno usciva dalla galleria, «se avessi saputo che quella galleria era così lunga, ti avrei baciata!» «Ma come, allora non sei stato tu?»

Film.
 Marito e moglie con il figlio vanno al cinema. Il bigliettaio però si rifiuta di farli entrare, dicendo che il bambino è troppo piccolo e potrebbe disturbare gli altri spettatori.
 «Guardi che il bambino è buono, non disturba» dice il padre.
 «Senta, io vi lascio entrare; ma se il bambino disturba, vi rimborso il biglietto e ve ne andate».
 «Va bene». Dopo venti minuti: «Cara, ti piace il film?» «No». «Allora dài due ceffoni al bambino che ce ne andiamo!»

Filobus.
 Sul filobus, un’anziana signora guarda brontolando una giovane ragazza che sta tranquillamente seduta. Per metterla a disagio, le si piazza davanti e rivolgendosi agli astanti dice: «Ai miei tempi si lasciava il posto alle persone anziane…».
 «Ha ragione. Ai suoi tempi… ma vede, ai suoi tempi le ragazze non si trovavano incinte a diciotto anni!» risponde serafica la ragazza.

Finanziatore.
 Un produttore di Broadway stava cercando di persuadere un industriale a finanziare uno spettacolo.
 Lo condusse alle prove e gli fece sfilare dinanzi le ragazze del balletto, tutte giovani, belle e seminude. L’industriale osservava attentamente, ma diceva, ogni volta che una ragazza gli passava davanti: «Puah! Che schifo!». Il produttore, seccato, gli disse: «Senta, io le sto facendo vedere le più belle ragazze di Broadway e lei non fa che ripetere “che schifo”. Le sembra il modo di comportarsi?» «Ma io non mi riferisco certo alle sue ragazze.
 Tutt’altro! Io sto pensando a mia moglie!»

Fine.
Due amiche s’incontrano. «Ciao, Luisa.
 Come va il tuo grande amore con Fabio?» «È finito» risponde tristemente Luisa. «Finito? Ma cosa è successo?» «Ci siamo sposati».

Fiori.
 Uno scozzese entra da un fiorista che ha esposto il cartello: “ditelo con i fiori”. «Quanto costa un bisbiglio, per favore?»

Fissazione.
 Un tale si reca da uno psichiatra perché è fissato di essere un cane.
 Quando lo psichiatra gli chiede da quanto tempo ha tale preoccupazione, egli risponde: «Da quando ero cucciolo».

Flemma. Un gangster entra in un pub sparando all’impazzata e gridando: «Fuori di qui, sporche carogne!».
 Tutti gli avventori fuggono tranne un inglese che, imperturbabile, continua a sorseggiare il suo whisky.
 «E tu?» sbraita il gangster avvicinandosi minaccioso con la rivoltella puntata. «Tu?» «Eh, sì, ha proprio ragione lei, ce n’erano di sporche carogne…» mormora flemmatico l’inglese, che continua inperturbabile a sorseggiare il whisky.

Fortuna 1.
Celestino incontra un amico che gli dice: «Ma sai cos’è successo? Pietro rientrando a casa ha trovato sua moglie a letto con Enrico.
 Preso dall’ira, li ha uccisi tutti e due, ha incendiato la casa e si è suicidato!» «In realtà poteva andare molto peggio» dice Celestino «perché se fosse successo ieri, Pietro avrebbe trovato me con sua moglie…»

Fortuna 2.
«Babbino, babbino, ti piace la frutta cotta?» «Moltissimo».
 «Allora, babbino: allegro! Il nostro frutteto sta bruciando!»

Fotografia.
 Una signora americana sta posando per una fotografia davanti alle rovine di un antico tempio greco: «Cercate di non fotografare assolutamente anche la mia automobile» dice preoccupata al fotografo, «altrimenti mio marito crederà che sia stata io a distruggere il tempio».

Fotografo.
 Un tale va a ritirare dei provini dal fotografo e quando li ha in mano esclama: «Ma ho un’aria completamente idiota!». «Non si preoccupi, signore, non li ho ancora ritoccati!»

Fracasso.
 Due fidanzati in moto. Lei sul sellino posteriore, Lui: «Il tubo di scappamento fa un fracasso infernale!». «Cos’hai detto?» «Ho detto che il tubo di scappamento fa un fracasso infernale!» «Non sento niente! C’è il tubo di scappamento che fa un fracasso infernale!»

Frainteso.
 Un giovanotto abborda una bella e giovane signora. È così insistente che a un certo punto la donna gli domanda: «Ma non sa proprio cosa fare stasera?» «No, e sono disperato».
 «Accetterebbe di passare due ore da me?» «Non ne vedo l’ora!» «Allora venga. Sto qui di fronte». Il giovanotto sale, entusiasta. La signora suona alla porta. Un uomo viene ad aprire.
 «Caro» dice la signora «ecco un gentile signore che non sa cosa fare stasera: ed è disposto a guardare il piccino mentre noi andiamo al cinema».

Francobollo.
 Un ragazzino entra dal tabaccaio. «Vorrei un francobollo da 500 lire». Quando il tabaccaio glielo porge, chiede: «Quanto le devo?».

Freschezza.
 «Mi garantisce che queste uova sono realmente fresche?» «Freschissime, signora. Si figuri che un’ora fa erano ancora in frigorifero!»

Frutti.
 «Mammina, con i frutti che è andato a prendere papà, mi ci fai la marmellata?» «Quali frutti d’Egitto… Il babbo è andato in banca».
 «Appunto: ha detto che andava in banca a prendere i frutti».

Fucile.
 Un medico condotto va a visitare un malato in un paese vicino e, pensando di fermarsi a cacciare al ritorno, si mette il fucile in spalla.
 Mentre cammina incontra un contadino suo paziente, che gli chiede dove sta andando. «Da un malato». «Ah! E ha paura di non farcela?»

Fuga d’amore.
 Lei confida ad un’amica: «È stato bellissimo, talmente romantico… Enrico è arrivato a mezzanotte, ha appoggiato la scala al mio balcone e mi ha chiamata ordinandomi di scendere per scappare con lui e sposarci subito». «E tu cos’hai fatto?» «Naturalmente sono scesa subito». «Sei stata ben coraggiosa.
 Ma se la scala cadeva?» «E come avrebbe potuto? Papà e mamma la tenevano ferma dall’alto!»

Fumo.
 «Marisa, ti ho già detto che non voglio che il tuo fidanzato fumi nella sala da pranzo! Stamattina ho trovato due fiammiferi sul tappeto!» «Ma non ha fumato, te lo giuro, mamma. Li aveva accesi per vedere… che ore erano».

Fungo 1.
 L’amore è come un bellissimo fungo: si sa se appartiene alla specie buona o a quella velenosa solo quando è troppo tardi.

Fungo 2.
 In una vasta radura al centro di un bosco, un giovane fungo femmina prende un po’ di sole. Un funghetto lo vede. Velocemente le si accosta. La funghetta si alza e se ne va. Si siede vicino a un alto fusto.
 Il funghetto arriva di corsa e le si siede accanto.
 La funghetta lo guarda, e seccata: «Porcino!»

Fuoco 1.
 In una strada isolata e senza illuminazione, di notte, c’è una casa che sta bruciando.
 Il proprietario chiama i pompieri che sono sul posto dopo pochi minuti.
 Il loro comandante scende velocemente dall’autobotte ed ordina: «Srotolate le pompe ed aprite l’acqua!» «Con questo buio non si riesce a vedere niente!» grida un pompiere. «Be’, allora riattizzate un po’ il fuoco!»

Fuoco 2.
 Un bambino torna alle 11 da scuola. La madre, stupita, gli chiede: «Come mai sei a casa così presto?». «Mi hanno sospeso». «Perché?» chiede la madre. «Il mio compagno di banco fumava». «Ma scusa, se era lui a fumare, perché hanno sospeso te?». «Perché sono stato io a dargli fuoco…»

Furto.
 Una maestra cerca di spiegare alle alunne cosa e quali siano i reati.
 «Per esempio, Annina, vediamo cosa sai del furto. Dimmi, cos’è un furto?» Vedendo che la bambina rimane silenziosa, la maestra pensa di ricorrere a un esempio. «Stai attenta, Annina. Se tu ti avvicini a un signore e gli metti le mani in tasca e gli prendi il suo denaro, tu cosa sei?». «Sua moglie!» risponde trionfante la bambina.

Futuro.
La cartomante è una signora piacente sulla cinquantina. Alzando la carta con gesto piuttosto teatrale, getta un gridolino: «Figlio mio, che vedo?». «Che vede, signora?» «Sua moglie morirà presto di una morte violenta!» «Che orrore! Che orrore! E mi dica, signora, che cos’altro vede? Sarò assolto o condannato?»

Gabbiano.
 Due americani sono sulla spiaggia. A un certo punto, uno dei due dice: «Guarda, un gabbiano morto». L’altro, alzando gli occhi al cielo, risponde: «Dove?».

Galanteria.
 «È la sesta volta che mi baciate la mano da quando ci siamo messi a tavola. Che cavaliere!» «Le dirò, signora, il cameriere ha dimenticato di darmi il tovagliolo».

Galli 1.
 In un pollaio. Un galletto molto giovane si avvicina al vecchio gallo e gli chiede: «Tu che hai tanta esperienza, dimmi, hai mai visto una gallina nuda?».

Galli 2.
 Un tale ha passato le vacanze in un paese della Spagna i cui abitanti sono notoriamente pigri. Al ritorno racconta agli amici: «Non solo gli abitanti, ma anche gli animali del posto non avevano nessuna voglia di lavorare.
 Figuratevi che nel paese vive il gallo più pigro del mondo. Infatti tutte le mattine aspettava che un altro gallo cantasse per primo e lui si accontentava di muovere la testa in segno di approvazione».

Galline.
 Il pallone, durante una partita di calcio della squadra del paese, esce di campo e sconfina in un pollaio.
 Il gallo osserva a lungo la palla, poi, rivolgendosi alle galline che razzolano intorno, dice severamente: «Non è per farvi un rimprovero, signore, ma vorrei che osservaste con attenzione il lavoro della concorrenza e lo prendeste come esempio!».

Gangsters.
 Il capobanda si avvicina al nuovo accolito e: «Quanto fa tre per tre?». «Nove» risponde questi.
 Il capobanda estrae la P. 38 e lo uccide.
 «Ma capo, perché l’hai ucciso?» domanda uno della banda. «Sapeva troppe cose» risponde il capo.

Garagista.
 Deciso a farsi pagare da un cliente moroso, il garagista va all’abitazione del debitore e lo scopre intento a mangiarsi un enorme tacchino.
 «Ma bravo!» urla il garagista, «Dice sempre di non aver denaro e si permette di mangiare un tacchino!» «Ci sono costretto» dice sommessamente l’altro, «non potevo più assolutamente mantenerlo!»

Gatta.
 Il paziente è sdraiato sul lettino dello psichiatra.
 È una delle sue ultime sedute.
 «Riassumiamo» dice il medico. «Dunque lei è terribilmente innamorato della gatta di sua zia…» «Ma cosa dice, dottore, è più di sei mesi che non ci rivolgiamo nemmeno la parola…»

Gatto.
 In riva ad un fiume, un uomo sta lavando un gatto. Un signore che passa si ferma.
 «Ma non si lavano i gatti! Il gatto è l’animale più pulito della terra!» L’uomo non risponde e continua a lavare l’animale.
 «Ma guardi che il gatto non ama l’acqua. Lei lo farà morire quel povero gatto!» L’uomo alza le spalle e continua. Il signore se ne va.
 Dopo un’ora ripassa di lì e trova il gatto steso sulla riva, morto.
 «Cosa le avevo detto? Il gatto è morto, non doveva essere lavato!» «Ma non è morto quando lo stavo lavando, è morto quando l’ho strizzato!»

Gemelli 1.
 Il padre di due gemelli, uno normale e l’altro muto, dopo aver tentato inutilmente varie terapie per fare parlare quest’ultimo, decide di portarlo a Lourdes. Appena giunti a destinazione, il padre porta il figlio davanti alla piscina miracolosa e lo butta nella vasca di acqua santa. «Papà, ma sei scemo?» urla il gemello.
 «Miracolo!» gioisce il padre. «Miracolo. Mio figlio ha parlato!» E corre subito a telefonare alla moglie: «Cara, nostro figlio ha parlato! Mi ha urlato “papà, ma sei scemo?”».
 «E ha ragione» risponde la moglie «hai preso il gemello sbagliato!»

Gemelli 2.
 Un padre telefona al giornale locale ed annuncia orgogliosamente che gli sono nati cinque gemelli.
 Il tipo dall’altra parte del filo però non ha capito bene. «Vuole ripeterlo?» chiede. «No, se posso evitarlo!»

Gemelli 3.
«Giorgio, sai che sto per fidanzarmi?» «Bravo: la ragazza è seria?» «Proprio seria. Ed è gemella». «Ma non ti confonderai?» «No, è impossibile: suo fratello ha i baffi».

Gemello.
Il capufficio chiama il ragionier Rossi e gli comunica: «Ci sarebbe qui in ufficio un posto libero.
 Potrebbe proporlo a suo fratello gemello…» «Mio fratello gemello???» «Sì. Quello che era ieri allo stadio mentre lei era andato all’ospedale a trovare sua zia malata!»

Generale.
 Un soldato è al bar. Entra un generale. Il soldato s’irrigidisce nel saluto. «Bravo» dice il generale.
 «Tu sai qual è il mio grado?» «Certo, signor generale!» «Molto bene. E sai dirmi che cosa comanda un generale?» «Oh! Quello che vuole. Per me un altro bitter, grazie».

Generi.
 «E dove andrà ad abitare la signora Maria, ora che le sue figlie sono sposate? Andrà a stare col genero che vive a Genova o con quello che risiede a Palermo?» chiede la signora Adele alla vicina, signora Amalia.
 «Non credo che abbiano ancora deciso» risponde Amalia «tutto quello che so è che uno la vuole a Palermo e l’altro a Genova».
 «Che generi affettuosi» commenta con ammirazione la signora Adele.
 «Non proprio!» osserva la vicina. «Quello di Genova la vuole a Palermo, quello di Palermo la vuole a Genova!»

Gentilezza 1.
 La padrona, severamente: «È bastato che io restassi fuori città un solo giorno perché tu ne approfittassi subito per indossare il mio impermeabile. Perché l’hai fatto?».
 «Pioveva a dirotto e mi sarebbe dispiaciuto bagnare il suo nuovo tailleur a doppiopetto!»

Gentilezza 2.
 Nello scompartimento di un treno una mamma con il figlioletto di un paio d’anni sono seduti di fronte a un signore che si sta a poco a poco appisolando. Improvvisamente il piccolo dà un calcione all’uomo: «Signòle, cacca!».
 Il viaggiatore lo guarda stupito: perché lo dice proprio a lui? Perché il bambino non sveglia sua madre per queste piccole necessità intime? «Senti, bel bambino, devi svegliare la tua mammina…» Ma il bambino insiste: «Signòle, cacca!».
 «Guarda che io non posso aiutarti, c’è tua madre per queste cose». «Signòle, cacca!» Il viaggiatore si arrabbia e sta per urlare al bambino quando… patapunfete! Una pesantissima valigia gli cade sulla testa. Il bambino si mette ad applaudire dicendo: «Te l’avevo detto che caccava!».

Gentilezza 3.
 La signora arriva a casa con l’automobile ammaccata e, tutta soddisfatta, racconta al marito: «Il vigile è stato molto gentile: pensa, mi ha chiesto se volevo che facesse togliere tutti i paracarri della città!».

Gentilezza 4.
 Il padre, severo, al piccolo Pierino, che ha commesso una grave sgarberia: «Non dimenticare, caro ragazzo, che la gentilezza è l’unica cosa al mondo che non costa nulla, capito? La gentilezza non costa un centesimo!».
 «Lo dici tu, babbino; ma prova ad aggiungere qualche parola gentile in un telegramma e te ne accorgerai».

Gentiluomini.
 Un signore vestito in un modo eccessivamente sgargiante entra in un club molto privato urlando: «Dov’è il cesso?».
 Un signore molto distinto, che sta leggendo, abbassa il giornale e risponde: «Guardi, là nel corridoio. La seconda porta a sinistra, dove c’è scritto Gentlemen, lei però non ci faccia caso ed entri ugualmente».

Geografia.
«Papà, dove stanno i Carpazi?» «Cosa vuoi che ne sappia io! È tua madre che mette sempre via tutto! Io non ho tempo, lo sai…»

Giardino.
 Piero, al padre: «Papà, perché la mamma vacilla in quel modo, in giardino?». «Sta’ zitto! E dammi un’altra pallottola!»

Gimkana.
 «Ma cara, come hai fatto ad arrivare con la macchina in salotto?» «Semplice, tesoro. Quando sono arrivata in cucina, ho girato a sinistra…»

Gioco.
 «Luigino, giochiamo a marito e moglie?» propone Pinuccia di quattro anni al fratellino di sei.
 «No, Pinuccia. Oggi non posso, ho promesso alla mamma di non litigare con nessuno».

Gita turistica.
Un gruppo di turisti sta visitando Versailles.
 «Ecco» dice la guida, «in questo letto si sono coricati Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI, Luigi XVIII, Maria Antonietta, la Pompadour…» La voce di un turista americano: «Chissà come stavano stretti!».

Giungla.
 Il leone vuole provare, come sempre, il suo indiscusso dominio nella giungla. Vede una tigre e chiede: «Chi è il re?». «Tu, certamente!» risponde la tigre. Incontra poi un elefante e gli rivolge la stessa domanda. L’elefante, senza rispondere, solleva il leone con la proboscide. lo fa girare ed infine lo scaglia contro un albero.
 Il leone si rialza furente: «Se non sai la risposta, non è una buona ragione per essere così nervoso!».

Gnomi.
 Un tizio sta raccogliendo funghi nel bosco.
 Sotto un albero vede un porcino, quando sta per raccoglierlo salta fuori un omino: «No, per favore, non lo raccolga! Sono lo gnomo Paolo e questa è la mia casa!» Il tizio, stupito, non raccoglie il fungo e continua a cercare; poco dopo vede un altro porcino. Sta per raccoglierlo quando sbuca fuori un altro omino: «No, per favore, non lo raccolga: sono lo gnomo Mario e questa è la mia casa!» Ancora una volta il tizio riprende la sua strada a mani vuote, fino a che non vede un terzo, enorme porcino. Si precipita verso il fungo, ma si trova davanti a un altro omino: «No, no! La prego, non lo raccolga! Sono lo gnomo Tonella e questa è la mia casa…» «Certo, certo, non si preoccupi…» Il tizio sta per andarsene, ma ad un tratto si ferma e chiede allo gnomo: «Mi scusi, come mai prima ho incontrato lo gnomo Paolo e lo gnomo Mario, e lei invece si chiama Tonella…?» «Perché prima era nel bosco degli gnomi; ora è in quello dei cognomi!»

Gnomo.
 Uno gnomo sta passeggiando nel bosco quando comincia a piovere.
 Vede un grande fungo e corre subito sotto per ripararsi dalla pioggia: «Scusami, posso ripararmi qui sotto?» «Non c’è problema, fai pure…» «Ma tu sei un ombrello o fungi da ombrello?» «Fungo, fungo!»

Gorilla.
 In un accampamento, in Africa, un gorilla, di notte, rapisce la moglie di un esploratore.
 Svegliato di soprassalto, fa appena in tempo a vedere il bestione fuggire con la donna. Gli amici vedere il bestione fuggire con la donna. Gli amici cercano di consolare il marito.
 Lui, seduto ai piedi d’un albero, con gli occhi persi nel vuoto, mormora solamente: «Io non ho fortuna… Io non ho mai fortuna… Sembra che i gorilla di quella razza le riportino sempre l’indomani…».

Gravidanza.
 Una ragazza di campagna, piantata dal fidanzato dopo essere rimasta incinta, decide di sposarsi con il ragazzo più stupido del suo paese. Dopo tre mesi, dà alla luce un bambino.
 Benché completamente idiota, il marito trova il fatto un po’ raro e va a consultarsi con il prete.
 Questi, che è un uomo comprensivo, gli dice: «Amico mio, non ci vedo niente di anormale».
 «Ma di solito non ci vogliono nove mesi per fare un bambino?» «In effetti è così, ma rifletti un attimo, sono tre mesi che tu stai con tua moglie. e sono tre. Altri tre mesi che lei sta con te, e fanno sei. E tre mesi che state tutti e due insieme, e fanno nove.
 Capito?» «Sì, signor curato, e mi scusi per il disturbo».

Guai.
 «Tommy, dopo che saremo sposati, dividerò tutti i tuoi guai». «Ma io non ho guai…» «Li avrai, caro, li avrai…»

Gufo.
 Due amici, Gigi e Massimo, devono fare insieme una vacanza in Brasile. All’ultimo momento però Massimo, per problemi di lavoro, non può partire. Chiede comunque a Gigi il favore, anche per consolarsi dell’occasione perduta, di portargli a casa un autentico pappagallo brasiliano. Gigi va in Brasile, si diverte come un pazzo e dopo due settimane, mentre è sul taxi che lo sta portando all’aeroporto, si ricorda della promessa. Vede per strada un negozio di animali, fa fermare il taxi ed entra di corsa nel negozio: «Devo partire fra pochissimo, mi dia un pappagallo». dice al negoziante.
 «Mi dispiace, ma non ho più pappagalli, però se vuole le posso dare un gufo». «Come, un gufo? Io ho promesso un pappagallo».
 «Guardi che in fondo non c’è molta differenza, se gli coloro le penne, gli metto un po’ di gesso sul becco…» Per paura di perdere l’aereo e di tornare a mani vuote, Gigi si fa convincere, paga il gufo e corre all’aeroporto.
 Tornato a casa Gigi consegna il gufo, opportunamente modificato, a Massimo, che è felicissimo per il regalo.
 Dopo qualche giorno i due si trovano al bar e Gigi, un po’ preoccupato, chiede a Massimo: «come va il pappagallo?» «Va benissimo. Guarda, non so come ringraziarti, mi hai fatto veramente felice. Pensa che ogni giorno gli dico un certo numero di parole, sia alla sera che alla mattina, per insegnargli a parlare». «Ma lui parla?» chiede Gigi stupito.
 «Non ancora, però è sempre molto attento: quando parlo mi guarda con due occhi così!»

Gusti 1.
 Una signora ha assunto una cameriera brasiliana e le sta facendo vedere la casa: «Questa è la cucina… questo è Pucci… questo è il bagno… questa è la camera… questi sono i miei pappagallini… A te piacciono i pappagalli?» «Non tanto, signora: hanno la carne un po’ stoppacciosa…»

Gusti 2.
 La baronessa Lucia è nota nei salotti cittadini per il suo spirito mordace. Giorni fa stava accusando di cattivo gusto un pittore assai noto.
 Questi le rispose: «Certo, donna Lucia. Sarà proprio per questo che lei mi piace tanto».

Hawaii.
 Un cliente chiede, all’impiegato di un’agenzia di viaggi, informazioni sulle isole Hawaii e specialmente vuole un consiglio sul periodo migliore per recarvisi.
 «Tra i 20 e i 50 anni, signore» risponde cortesemente l’impiegato «ogni periodo è sempre perfetto».

Help.
 A Napoli, in procinto di annegare, un uomo urla: «Help! Help!».
 Due operai che stanno mangiando un panino seduti sul molo, lo guardano con indifferenza. A un certo punto, uno dice all’altro: «Avrebbe fatto meglio a imparare a nuotare invece di studiare le lingue!».

Hippy.
Un indiano e un hippy erano seduti, fianco a fianco, al bar. A un certo punto, l’hippy si rivolge all’indiano: «Senti, è più di un’ora che mi fissi. Cosa vuoi? Fatti i fatti tuoi!».
 L’indiano: «Io, molte, molte lune fa ho giaciuto con una puzzola. Io continuo a pensare che tu forse essere mio figlio».

Hotel 1.
«Che prezzo hanno le camere in questo albergo?» «Ci sono camere da settantamila e da centomila lire». «E che differenza c’è tra i due tipi di camera?» «Quelle da centomila lire sono munite di trappola per topi».

Hotel 2.
 Un marinaio in licenza paga il conto di un hotel molto caro. Guardando la cassiera che sta ritirando i soldi, le chiede cosa porta intorno al collo. «Una collana, naturalmente. Perché me lo chiede?» «Beh» disse il marinaio «tutto è così alto qui, che pensavo potesse essere la sua giarrettiera».

Idraulica.
 Un signore entra in un negozio di forniture idrauliche e chiede un raccordo per una tubatura.
 «Come lo vuole, signore, maschio, femmina oppure tutte e due?» «Senta» dice il signore, «io voglio solo unire due tubi e non fare un allevamento!»

Iella.
 «Che giornata! Stamattina ho perso il posto.
 Poi mi hanno rubato il portafoglio. Mia moglie è fuggita col mio migliore amico. E, infine, il Milan ha perso con l’Inter. È incredibile! E pensare che al primo tempo stavamo vincendo tre a zero!»

Illusionista.
 Su una nave, in crociera. L’animatore della serata è un prestigiatore. Tra il pubblico entusiasta vi è una ricca, stravagante americana che tiene sulla spalla un pappagallo parlante. Il prestigiatore ha conquistato il pubblico con dei giochi di carte. Fra gli applausi si sente una voce che grida: «Avevi l’asso di cuori nascosto nel taschino!». Tutti guardano il prestigiatore e poi il pappagallo che ha parlato. L’illusionista ha ora fatto apparire due colombe. Il pappagallo interviene: «Le avevi nel cappello!». E così ogni trucco viene sistematicamente svelato dal pappagallo.
 A un tratto si ode un terribile boato. È un banco di mine. La nave salta per aria.
 Soli, nel mare sconvolto, si ritrovano, attaccati a un pezzo di legno, il prestigiatore ed il pappagallo. Quest’ultimo: «Va bene, questa volta me l’hai fatta! Dimmi ora dove hai messo la nave!?».

Imbroglioni.
 «Il mondo è pieno d’imbroglioni!», urla la moglie. «Pensa che questa mattina il fruttivendolo mi ha dato diecimila lire false!» «Dove sono?», chiede il marito.
 «Oh, per fortuna me ne sono liberata… le ho date al macellaio».

Imitazione.
 Il piccolo Andrea, di sei anni, imita in tutto e per tutto il fratello Luca, diciottenne. Un giorno sente che il fratello sta raccontando a un amico: «… L’ho caricata sulla moto e l’ho portata nel boschetto. Quando ho fatto per abbracciarla, quella stupida mi ha detto: “No”. Allora ho ripreso la moto e le ho detto: “Va bene, mia cara, ritornerai a piedi” e così ho fatto».
 Il giorno dopo, Andrea esce in bicicletta e va a trovare Francesca, che accetta di andare con lui nel boschetto. «Vuoi abbracciarmi?» le domanda Andrea. «Sì». «Allora tu prendi la bicicletta, io tornerò a casa a piedi».

Imperatrice.
 Un tipo stralunato, vestito da Napoleone, con la mano destra infilata nella giacca, entrò nello studio di uno psichiatra: «Dottore» disse nervosamente, «ho bisogno del suo aiuto».
 «Lo vedo» disse il dottore, «si sdrai sul lettino e mi parli del suo problema».
 «Io non ho problemi, dottore. Io, come imperatore dei francesi, ho tutto. Ha capito, tutto! È mia moglie Giuseppina che ha dei disturbi mentali e io non so come fare».
 «Capisco» disse il dottore fingendo di credere, «e cos’ha l’imperatrice?» «Per qualche strana ragione, l’imperatrice crede di essere la signora Rossi».

Imperfezione.
Due amici s’incontrano.
 «Mario, sono veramente lieto. Ho saputo da mia moglie che tua figlia si sposa».
 «Siamo felici anche noi. Hanno deciso di sposarsi prestissimo. Tra due mesi. Pensa: lui è conte, ingegnere, ricco e innamoratissimo…» «Che fortuna, Mario, congratulazioni! E, a proposito, come si è comportato il fidanzato quando ha saputo del piccolo difetto di Anna?» Piccola pausa imbarazzata.
 Poi: «Vuoi dire della gamba di legno? Oh, non lo sa. Abbiamo pensato di fargli una sorpresa…»

Imperturbabilità.
 Una tempesta infuria da diversi giorni, quasi tutti i passeggeri della nave sono in preda al mal di mare e preferiscono starsene in cabina evitando la sala da pranzo.
 Qualcuno, più coraggioso, si fa servire il pranzo in cabina.
 Arriva il cameriere col vassoio, bussa alla porta della cabina, entra e vedendo la faccia del passeggero domanda cortesemente: «Buttiamo il pranzo direttamente in mare, o il signore preferisce prima mangiarlo?».

Impunito.
 Pierino ha commesso ancora una grave mancanza e la giovane maestra è al colmo dell’esasperazione: «Resterai con me nella classe ancora per un’ora dopo la chiusura della scuola».
 «Se è contenta lei» ribatte Pierino, «per me va benissimo, non m’importa niente di quello che la gente penserà poi…».

Imputato. «Perché avete rubato quella forma di formaggio?» «L’ho vista in vetrina con scritto “Buona occasione! Formaggio da grattare!” e non me la sono lasciata sfuggire».

Inaugurazione.
«Cameriere, è molto tempo che è aperto questo locale?» «Da circa due anni». «Ah, se l’avessi saputo prima!» «Ci avrebbe onorato più spesso della sua presenza, vero?» «No, sarei venuto all’inaugurazione: almeno il pesce che mi avete servito lo avrei trovato fresco!»

In banca.
 «Mi fa un favore? Mi cambia centomila lire con 11 biglietti da 10000?» «Vorrà dire con 10 biglietti da 10000!» «Beh! Allora dove sta il favore?»

Incendio.
 Al trentaquattresimo piano, un avvocato è al lavoro nel suo studio. A un tratto sente un lieve odore di bruciato, vede del fumo entrare da sotto la porta e dopo qualche secondo ode l’urlo della sirena dei pompieri. L’avvocato si alza, spalanca la porta dello studio: la cabina dell’ascensore è in fiamme.
 Rientra precipitosamente e si affaccia alla finestra. I pompieri gli fanno cenno di buttarsi.
 L’avvocato non ha esitazioni: velocissimo, prende la borsa dei documenti, dà un’ultima occhiata allo studio e si lancia dalla finestra.
 Non si sa come, forse perché il telone è troppo tirato, fatto sta che il malcapitato, per il contraccolpo, risale e rientra nello studio.
 Sconvolto, si ributta dalla finestra. Altro contraccolpo e l’avvocato si trova addirittura seduto sulla sua poltrona. Velocissimo si rigetta, altro contraccolpo. Questa tragica buffa storia continua finché, a un certo momento, il capitano dei pompieri rivolgendosi a uno dei suoi uomini dice: «Basta. Non vale la pena d’insistere oltre.
 Datemi un fucile che l’abbatto».

Incidente 1.
 Un camionista grande e grosso si presenta sconvolto ai carabinieri di un piccolo paese.
 «Avete delle mucche tutte nere nel paese?» «No». «Avete dei cavalli neri?» «No». «Non avete nemmeno grandi cani neri?» «No. Non ci risulta di avere delle bestie nere qui in paese». «Oh, povero me! Allora ho messo sotto due suore!»

Incidente 2.
Sedute su una nuvoletta, due anime fanno conversazione: «Mia moglie» dice una delle due, «a un certo punto mi ha detto: “Se mi lasci il volante sei proprio un angelo”. E non aveva mica torto, poverina: eccomi qui!»

Incidente 3.
 Un maggiordomo molto compìto ha avuto notizia che il suo padrone è morto in un incidente d’auto. Spetta a lui recare alla signora la triste notizia. Si reca nel salotto, dove la donna sta leggendo accanto al caminetto: «Milady, hanno telefonato in questo momento che lei ha guadagnato trecento miliardi in un incidente d’auto del signore».

Incompreso.
 Un giovane si presenta al direttore di un piccolo teatro di varietà per essere assunto. Il direttore gli chiede interessato: «Cosa sa fare?» Il giovane risponde: «So imitare gli uccelli». «Purtroppo non è interessante per noi».
 «Capisco, pazienza». Apre la finestra e… se ne va via volando.

Incubo.
 Un camoscio ne incontra un altro e gli dice: «Amico mio, sono sconvolto. Pensa che ho sognato che pulivo un vetro!» .

Indirizzi. In un paese, il playboy locale va a confessarsi. Il prete: «Sei stato con una donna sposata, è vero? Dimmi chi è, avanti!» «Signor curato, non posso». «E io non posso darti l’assoluzione».
 «Proprio non posso». «Chi è? La moglie del dottore?» «No». «La moglie del fornaio?» «No».
 «Non ti do l’assoluzione». «Non lo posso dire, padre». «La moglie del sindaco?» «No». «Non posso darti l’assoluzione». L’uomo esce tutto giulivo dal confessionale. Un amico: «Ti vedo tutto allegro…». «Sono stato a confessarmi…» «E allora?» «Il prete non mi ha dato l’assoluzione, ma mi ha dato i tre indirizzi che ancora mi mancavano!»

Indiscrezione.
 Al parco, una signora si avvicina ad un ragazzino che sta fumando. «Ma tua madre sa che fumi?» gli domanda sconcertata.
 «E suo marito sa che lei si ferma a parlare con degli sconosciuti?»

Indovino 1.
 «Cameriere, c’è una mosca nella minestra, che cosa vuol dire?» «Signore, non esageriamo. Io sono qui per servire i clienti, non per predire il futuro o dare i numeri per il lotto».

Indovino 2.
 Una donna entra in un bar e dice a voce alta: «Farò l’amore col primo di voi che indovinerà la mia età!». Un tale al banco: «Centoquattro anni!» E la donna: «Andiamo; c’è andato abbastanza vicino».

Inesperienza.
 Il giudice all’imputato: «Siete stato sorpreso a borseggiare un passeggero di una vettura tramviaria. Cosa avete da dire in vostra discolpa?».
 «Che sono alle prime armi, signor giudice; e quando avrò acquistato un po’ di esperienza, non mi farò più sorprendere».

In farmacia.
 Un ispettore della Sanità sta ispezionando la farmacia di un paesino. Vedendo sopra uno scaffale alcune bottigliette prive di etichetta domanda cosa contengono. «Acqua» risponde il farmacista, «non contengono che acqua. Le consegno ai clienti quando la ricetta che mi porgono è illeggibile».

Informazione.
Un tale incontra un amico sposato da poco.
 «Allora? Tutto bene? Tu e Luisa siete finalmente sposati e felici, immagino».
 «Certo» risponde l’altro a mezza voce, «Luisa è felice e io sono sposato».

Infortuni.
 «La settimana scorsa», racconta un uomo ad un amico «mia moglie camminava per un viottolo di campagna, quando un fuscello la colpì all’occhio, tanto che dovette andare dal medico. Mi è costato centomila lire!» «Questo non è nulla!», replica l’amico. «Due giorni fa mia moglie camminava per una strada del centro, quando da una vetrina un mantello di visone colpì addirittura tutti e due gli occhi di mia moglie!» «Poveretta! E quanto ti è costata?» «Dieci milioni di lire!»

Inglese.
«Vorrei essere in America». «E perché?» «Perché saprei l’inglese senza averlo studiato». «Ma allora, sciocchìno, dovresti imparare l’italiano». «Ma quello lo so già…»

Insegnamenti.
 «Tienilo bene in mente, Nino, le bestie non vanno maltrattate. Amare le bestie è indizio di generosità e di amore. Capito?» «Sì, mammina». «Ora da bravo, vai a fare il compito».
 «Non posso, mammina». «Come non puoi?» «Non vedi che il gatto s’è addormentato sopra la mia cartella? E se lo svegliassi subito addio generosità ed amore per le bestie…».

Insegnanti.
 Due professori di una media statale si ritrovano all’altro mondo.
 «Finalmente un po’ di pace. Che sollievo. In confronto alla classe pestifera che avevo, questo paradiso è veramente un incanto!» «Ma guarda che qui siamo all’inferno!»

Intelligenza.
 In un paesino ligure vive un tale che viene considerato come lo scemo del villaggio, curiosità e attrattiva di tutta la zona.
 Se gli fanno scegliere fra una moneta da 500 lire ed una banconota da 50000 Lire, lui prende sempre le 500 lire! Un giorno un tale gli chiede: «Si può sapere perché tu ti accontenti sempre delle 500 lire?».
 «Bravo, se io prendessi solo una volta le 50000 lire non verrebbe più nessuno!»

Interrogatorio.
 Accusatore: «Signorina, dov’era la notte del 17 marzo?» Signorina: «Sono stata a letto tutta la notte ed ho sei testimoni che possono provarlo».

Interrogazione 1.
 Professore: «Qual è la scoperta di Leonardo da Vinci che più si avvicina ai nostri tempi?».
 Scolaro: «L’ultima, professore, l’ultima…».

Interrogazione 2.
A scuola la maestra decide di interrogare Pierino. «Pierino, dimmi, sai niente di Dante Alighieri?» «Perché, signora maestra, gli è successo qualcosa?»

Intervista 1.
 «Lei è uno di quegli uomini che pensano che l’azienda senza di lei non potrebbe andare avanti?» «Lo so benissimo che potrebbe. Solo non voglio che se ne accorgano».

Intervista 2.
 Un giornalista, per un servizio sulla quarta età, sta intervistando un centenario. «Quali erano le sue distrazioni preferite quando era giovane?» «La caccia e le donne». «E cosa cacciava?» «Le donne».